Gabriella d’Henry
Tale primo ‘riesame’ decennale serviva a valutare gli esiti di quelle linee programmatiche che Lei stessa aveva tracciato sin dal 2000, quando – come ebbe a scrivere nel suo primo Editoriale – aveva accettato di «fare da coordinatore del Comitato Scientifico di questa Rivista ed esserne in un certo senso garante, per quanto riguarda la correttezza scientifica dei testi» e si era trovata a lavorare con un «Comitato Scientifico formato tutto da professionisti nel campo dei Beni Culturali» con il quale, sin dall’inizio ci si era accordati «su una linea di comportamenti da cui non ci si doveva scostare: occuparsi soprattutto delle antichità del Salernitano e della Campania in genere, non rifiutando, tuttavia, validi contributi provenienti da altri Gruppi Archeologici, o da altre realtà italiane» (Editoriale del 2007). In quella occasione anniversaria, G. d’Henry poteva sottolineare, con il garbo che le era abituale e – a conoscerla – con un po’ di mal celato e divertito orgoglio, che, se indubbio era l’interesse dei temi affrontati sin dai primi numeri (quando lei non era ancora Direttore scientifico), come pure la levatura di quanti vi avevano collaborato, tuttavia faceva «un certo effetto vedere a confronto quei volumetti smilzi, frutto di un lavoro accurato ma di un finanziamento certamente insufficiente, e l’ultimo numero di ‘Salternum’, ricco di quasi novanta pagine»; né le era sfuggito l’enorme salto qualitativo che si era avuto affidandosi a professionisti nel campo della grafica e dell’editoria. E non sfuggirà, quest’ultimo dato, al lettore odierno, che nella copertina del ‘ventennale’ trova riprodotti tutti i numeri pregressi (e non si stupisca se ne manca uno: nel 2005, a valere come numero, uscì il Supplemento, anno IX, 14-15, dedicato, in forma monografica, a Il Mondo animale nell’Arte medievale in Campania).
La crescita
Quell’ormai lontano Editoriale del 2000 conserva intatta la sua validità, perché se da un lato proseguiva una tradizione giornalistica propria delle Riviste, quella del dialogo Direttore/Collaboratori/Lettori, dall’altro ne rinnovava, con la novità del taglio ed il suo stile personalissimo, l’essenza. Sempre brevi ed incisivi, gli editoriali di GdH hanno accompagnato per i successivi dieci anni le prime pagine di ‘Salternum’, trattando, in genere con estrema icasticità, temi di grande attualità in ordine al rapporto delle Istituzioni dello Stato – nel quale credeva profondamente e che aveva servito con intelligente devozione per il lungo periodo della sua attività di Soprintendente archeologo – con i Beni Culturali e con le urgenti necessità della tutela e della valorizzazione, che troppo spesso le parevano, non a torto, trascurati o postposti rispetto ad altri interessi o presunte priorità.
La Rivista è cresciuta esponenzialmente in questi secondi dieci anni ed il merito va ascritto in larga misura proprio a Gabriella d’Henry, che rimarrà nel tempo il suo Direttore ‘storico’, per aver saputo catalizzare le energie del Comitato Scientifico e coordinarne le iniziative, in assoluta sintonia con il Direttore del Gruppo Archeologico Salernitano, di cui la Rivista, ‘Semestrale di informazione storica, culturale e archeologica’, è l’organo ufficiale.
Nuovi contenuti
Venendo più nello specifico alle attività editoriali che hanno caratterizzato l’ultimo decennio, i Lettori assidui – i Soci e i simpatizzanti del GA Salernitano in primis – avranno notato il costante miglioramento dei contenuti della Rivista, in termini di quantità e di qualità, che l’ha portata da poco più che un fascicolo degli anni iniziali ad un vero e proprio ‘libro’, che conta ormai costantemente oltre 100÷120 pagine, fino a toccare eccezionalmente, come in questo nemero del 2016, le oltre trecento.
Una Rivista che si esprime in linguaggi diversi e veicola contenuti molto vari, che si muovono su tempi e spazi anch’essi molto ampi, con contributi frutto della penna ‘consumata’ di Soci anziani o di professionisti nel campo dei Beni Culturali, non meno che della scrittura, necessariamente meno esperta, di giovani Laureati che sintetizzano qui, spesso per la prima volta, i risultati dei loro elaborati finali. È evidente dunque come il carattere miscellaneo di questa pubblicazione ne costituisca, da sempre, il carattere distintivo, che ben traduce i multiformi interessi di quanti – Soci, simpatizzanti, studiosi professionisti o semplici cultori – si avvicinano con passione alla Storia, all’Arte, all’Archeologia e ne fanno oggetto di letture e studio personale, che, attraverso le pagine della Rivista, diventano materia condivisibile per la discussione, l’approfondimento, lo stimolo a nuove ricerche.
È proprio in quest’ottica che negli ultimi dieci anni l’Indice di ‘Salternum’ si è progressivamente arricchito di nuove rubriche interne: accanto ai contributi più ampi, che costituiscono il corpo centrale della Rivista, e agli ormai ‘tradizionale’ ‘Appunti di Viaggio’, sono entrati di recente a far parte del palinsesto, o sono stati potenziati, spazi dedicati a segnalazioni di scavo o di eventi (Mostre, Convegni, Spettacoli), ad Itinerari museali (è una novità introdotta in questo numero) e alle recensioni bibliografiche, sempre più spesso a firma di giovani studiosi.
Bilancio
La vitalità della Rivista deriva anche dall’entusiasmo di autori sempre più ‘fidelizzati’ e dalla pronta accoglienza che le loro proposte ricevono dal Comitato Scientifico, che pure opera un lavoro di necessaria valutazione e selezione, allargato, da alcuni anni, anche a Referee esterni, ulteriori garanti della qualità di quanto si intende pubblicare. Tale dinamismo si è tradotto nella necessità di creare anche una Collana editoriale a parte – i «Quaderni di ‘Salternum’» -, dedicata a scritti di carattere monografico, raccolte di saggi di soggetto diverso ma opera di uno stesso autore, o, ancora, ai testi delle Conferenze dei ‘Mercoledì Archeologici’, appuntamento annuale che costituisce uno dei punti di forza delle attività culturali del GA Salernitano ed espressione della sua apertura verso un pubblico vasto, per età ed interessi, con la ricerca costante di temi e di relatori in grado di soddisfarne le esigenze di conoscenza.
L’accuratezza dell’impaginazione e la sobria eleganza della grafica, infine, giocano un ruolo non marginale nella buona riuscita di ‘Salternum’, che ogni anno ci si impegna – non senza fatica – a presentare con regolarità alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, convinti dell’utilità di una sua diffusione che oltrepassi i confini locali e regionali. Ma a questo scopo la Rivista si avvale anche di altri canali, per lo più il dono e lo scambio (più raramente la vendita) effettuati direttamente dal Direttore del GA Salernitano, dai membri del Comitato Scientifico e dagli stessi Soci; in progresso di tempo, proprio negli ultimi dieci anni – ‘Salternum’ ha cominciato a figurare in tutte le principali Biblioteche civiche, universitarie, delle Soprintendenze, degli Enti ecclesiastici, nazionali ed estere.
Un bilancio, quello del ventennale, senz’altro positivo, dunque, e di grande stimolo per una crescita ulteriore e costante, che potrà avvenire con l’apporto dei collaboratori ormai abituali, ma, non di meno, con l’apertura a nuove e giovani intelligenze, in grado di continuare il lavoro di quanti hanno contribuito negli anni a rendere sempre più ricca di contenuti la vita associativa del GA Salernitano e le pagine della sua Rivista, quali gli Amici che ci hanno lasciati negli ultimi anni: Nicola Fierro, Valdo d’Arienzo, Gabriella d’Henry, Pietro Crivelli.
Grati verso tutti i Collaboratori, auguriamo a ‘Salternum’ che ai vicennalia che ora festeggiamo feliciter possano seguire molti altri decenni di operoso entusiasmo.